Come si creano fake news sulle fake news.
Sottotitolo: La bufala nella bufala come arma di distrazione di massa.
Ricostruiamo la cronologia della "bufala" sul "nipote della Boldrini".
- 10 gennaio 2017: Laura Boldrini ospite dalla Gruber a Otto e Mezzo su La7 s'indigna per la bufala del nipote assunto a Palazzo Chigi. Il programma è stato visto da 1.621.000 spettatori (fonte). Memorizzate bene questo dato.
Da dove nasce questa storia? Facciamo una ricerca a ritroso.
- 8 gennaio, ore 17:19. Questo è probabilmente il primo tweet fatto su Twitter riguardo sulla foto del nipote della Boldrini. Non è un post che promuove la bufala ma un post che smentisce la bufala, nonostante la bufala ancora non circolasse. Chi è David Puente? E' uno dei fantastici quatto "esperti" anti bufale assoldati dalla Boldrini (fonte). E' assai curioso che qualcuno smentisca una bufala ancor prima che sia virale o che qualcun'altro l'abbia già postata sui social.
Ho cercato su Twitter, Facebook e Google chi abbia postato per primo quella foto. Certo, non sono risultati scientifici ma sono comunque indicativi. I risultati in tutti i casi sono stai analoghi a quelli ottenuti effettuando una ricerca su Twitter per parola chiave usando "nipote Boldrini". Come già detto risulta che il primo a farci un post sia stato David Puente su Twitter, l'8 gennaio alle 17:19, linkando un suo articolo sul suo sito in cui "sbufalava" la bufala del "nipote della Boldrini". Personalmente non ho trovato nessun post prima di quello. Qui potete vedere la cronologia dei tweets facendo una ricerca su Twitter (in basso quelli più vecchi):
Come si può vedere il tweet cronologicamente precedente a quello di Puente che contiene le parole "nipote" e "Boldrini" è questo del 6 gennaio, però non c'entra nulla con quello di cui stiamo parlando.
E' curioso che ancora prima che qualcun'altro abbia postato sui social quella foto ci sia Puente che già la sburgiarda dicendo che la bufala circola WhatsApp. Certo, è possibile che circolasse su WhatsApp, però Puente non pubblica uno screenshot che lo dimostri. Soprattutto, visto che fino a quel momento nessuno aveva postato quella foto sui social c'è da dubitare che la bufala fosse già virale su WhatsApp. Un contatto che ti manda una foto falsa su WhatsApp non è una bufala, è solo un fesso che ti manda una foto falsa. Perchè diventi una bufala diventi tale occorre che sia virale, e a questo ci ha pensato Puente.
Ammettiamo pure che Puente non sia stato il primo a far circolare quella foto sui social, in quanti hanno postato quella foto credendo veramente che fosse il nipote della Boldrini? Potete controllare, quasi nessuno. Decine sono invece i tweets di boldriniani "indignati" che scrivono che la foto è una bufala e che per dimostrarlo linkano proprio l'articolo di Puente. Insomma, tutti presi a smentire una bufala che però nessuno aveva visto tranne che sul blog di Puente.
Ricordiamo dunque gli ascolti de La7 con ospite la Boldrini che s'indignava per la bufala sul nipote: 1.621.000 spettatori. In quanti hanno visto la bufala sui social credendoci? 100, forse 1.000? Esageriamo, facciamo pure 10.000. 1.621.000 contro 10.000. A chi ha dunque giovato questa "bufala"? Chi può aver interesse a diffondere queste "bufale" così poco credibili e facilmente smentibili, forse a Tafazzi?
Riassumiamo la questione rispondendo a tre domande:
[1] Al momento dello sbufalamento quella foto era già virale sul web?
- Risposta: No. In ogni caso se era già sul web era così poco visibile da essere irrilevante.
[2] Chi ha reso virale la storia della "bufala sul nipote della Boldrini".
- Risposta: David Puente, che ha reso virale anche il suo articolo sul suo blog.
[3] Chi è che ha potuto fare la vittima in TV grazie a una bufala nella bufala che nessuno aveva visto e invocare come il suo solito il "controllo" sul web?
- Fate un pò voi.
Aggiungiamo un dettaglio. E' plausibile che vendendo quella foto in stile troll si pensi subito ad una bufala, però una cosa è pensarlo e un'altra cosa è dimostrarlo. La deontologia professionale vorrebbe che per provarlo con certezza in un articolo occorra sapere da una fonte sicura che non esiste nessun nipote della Boldrini che lavora a Palazzo Chigi. A Puente chi l'ha detto che non esiste un Luca Boldrini, ha accesso all'anagrafe e all'elenco di tutti i dipendenti di Palazzo Chigi? La Boldrini ha smentito solo due giorni dopo dalla Gruber. Misteri degli sbufalatori.
Notate bene che questa sarà pure una una bufala, ma che la Boldrini abbia preso nel suo staff:
[1] Roberto Natale, ex capo del sindacato Rai UsigRai, ex presidente della Fnsi, Federazione della Stampa italiana.
[2] La figlia del governatore PD Loiero.
[3] Ma soprattutto Giulia Laganà, oggi dirigente di Open Society di Soros, nonché figlia dell'ex parlamentare Pd Tana de Zulueta, anch'essa legata a Open Society di Soros...
...è invece tutto vero. Personalmente i contatti tra la terza carica dello Stato e lobbisti di Soros mi inquietano più di un nipote raccomandato.
Notate sul tweet di Puente il titolo sparato "bufala pericolosa". Pericolosa per chi? Sarebbe ora di iniziare a chiamare le cose con il loro vero nome. Queste foto palesemente false sono semplicemente supercazzole che spesso non danneggiano l'interessato ma che anzi di solito lo aiutano facendolo passare per vittima.
Le vere fake news che danneggiano milioni di italiani sono cose del tipo: "Il Sole 24 Ore, 22 gennaio 2016. Renzi: Il Monte dei Paschi di Siena è risanato, ora investire in MPS è un affare."
Video: Renzi, 21 gennaio 2016: "Oggi il Monte dei Paschi è un bell'affare, è una banca risanata."
Però ad oggi nessun giornale di regime colluso con il potere politico e posseduto da importanti imprenditori non è mai stato indagato per aver condizionato il mercato o per aver fatto perdere i risparmi a migliaia di persone e per aver costretto milioni di italiani a pagare con le loro tasse il risanamento di banche fatte fallire dalla classe politica che nominava dei dirigenti bancari incompetenti e disonesti. Nessuno ha indagato l'editore di Repubblica che promuoveva quel Presidente del Consiglio che gli anticipava il via libera del Governo sul risanamento delle banche permettendogli di fare le sue speculazioni in borsa. Lo stesso editore azionista di Sorgenia che era uno dei principali debitori del Monte dei Paschi con 560 milioni di debito. Lo stesso Monte dei Paschi che invece di farsi rendere rendere i soldi da Sorgenia si comprava 200 milioni di azioni di quella stessa Sorgenia sommersa di debiti da cui doveva avere indietro 560 milioni.
Non sarà che le "bufale" sono in realtà delle armi di distrazione di massa che servono per nascondere e delegittimare anche le notizie vere? Se fai passare l'idea che tutto è falso diventano false anche le notizie vere.