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RUSSIA & UCRAINA, secondo PUTIN

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mcc43 @mcc43 · Jul 15, 2021

Frase finale dell'articolo di Vladimir Putin sulla "storica unità di Russi e Ucraini"
pubblicato sul sito del Cremlino link 
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Oggi, queste parole possono essere percepite da alcune persone con ostilità. Possono essere interpretate in molti modi possibili. Eppure, molte persone mi ascolteranno. E dirò una cosa: la Russia non è mai stata e non sarà mai 'anti-Ucraina'. E cosa sarà l'Ucraina- spetta ai suoi cittadini decidere."

 

Da Sputnik: Due paesi indipendenti, un popolo solo  link 

 

Da Limes,  Orietta Moscatelli   sul discorso di Putin  

Il presidente russo Vladimir Putin ha pubblicato un articolo sul sito del Cremlino intitolato “L’unità storica tra russi e ucraini” in lingua russa, ucraina e inglese.

Perché conta: Il fatto che per Putin l’Ucraina fosse uno Stato fasullo e una nazione inesistente era cosa nota da tempo: lo disse all’omologo americano George W. Bush già nel 2008 e lo ha ripetuto, più o meno apertamente, negli anni successivi. Mai prima di stavolta però aveva argomentato la sua tesi con tanta puntigliosa ricostruzione storica e lettura geopolitica dei fatti.

Si tratta di una digressione che ripercorre mille anni di storia per arrivare alla conclusione che l’Ucraina attuale – i cui confini sarebbero il prodotto di una cinica alchimia d’età sovietica – potrà raggiungere un’autentica sovranità solo in accordo con la Russia. Kiev dovrebbe riconoscere che è controproducente e impossibile dividere due Paesi con radici comuni affondate nell’antica Russia (la Rus’ di Kiev, prima entità statuale russa, ma di Kiev lui preferisce non parlare). Se proprio deve essere divorzio, allora come in ogni matrimonio è meglio mettersi d’accordo su chi tiene cosa. La Crimea, tanto per fare un esempio, deve restare alla Russia perché era già russa quando l’Ucraina entrò nell’Urss nel 1922, argomenta Putin: “In altre parole, andatevene con quanto siete arrivati”.

Il presidente russo definisce “il muro sorto negli ultimi anni tra Russia e Ucraina, tra parti, in sostanza, di un unico spazio storico e spirituale, un’enorme, comune disgrazia, una tragedia”. Una cortina frutto di un progetto occidentale – leggi americano – in base al più classico dei dividi et impera volto a separare la Federazione russa dall’Europa.

Perché pubblicare proprio adesso il breve saggio sull’inscindibilità del legame tra “eredi dell’antica Russia”? A diretta domanda, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov si è limitato a dire che “il presidente ha scelto personalmente il momento”, senza rispondere sulla possibilità che Mosca possa decidere di inglobare il Donbas, il sud-est ucraino che secondo Putin Kiev non vuole più poiché “lo considera un fardello”. Sul punto è possibile che il presidente russo pensi a un prossimo rilancio negoziale tramite il  ‘formato normanno’ (Russia, Ucraina, Germania, Francia), che in sette anni di conflitto non ha sortito alcun risultato. È anche ipotizzabile che il Cremlino stia preparando il tanto atteso, annunciato e sin qui mai realizzato incontro con il presidente Volodymyr Zelens’kyj.

Guardando oltre la contingenza, Putin spera sia ancora possibile un parziale ‘recupero’ dell’Ucraina come partner economico e naturale ponte verso l’Europa per i suoi disegni di integrazione eurasiatica. Progetti vittime della tattica di estremo contenimento a cui l’Occidente ha sottoposto la Russia negli ultimi dieci anni almeno, che potrebbero essere rispolverati qualora l’America decidesse – o fosse costretta, secondo Putin – ad allentare la stretta nei confronti del nemico numero due (la Russia) per concentrarsi sul nemico numero uno: la Cina.

Per approfondire: Se crolla la Russia, il nuovo numero di Limes