Due parole su TikTok, visto che ci ho passato l'ultima settimana su: è una cosa insieme davvero nuova (i modi, i format, la velocità, il meme che si fa video che si fa selfie) e davvero vecchia (la clip televisiva). E' addictive, terribilmente, e credo di aver individuato almeno due motivi principali per cui lo è: primo, la brevità della clip garantisce una immediata gratificazione, si va subito al dunque, senza premesse, preamboli, e senza pubblicità; secondo, la brevità della clip non garantisce una completa gratificazione, ma lascia sempre quel po' di insoddisfazione inconscia che ti fa venire voglia di vedere un'altra clip, e poi un'altra, e così via, all'infinito, come le ciliegie. Poi ci sono tanti altri motivi a contorno, dalla gamification, alla monetizzazione, al fatto che l'app è fatta benissimo, e al non trascurabile elemento delle musichine che sono quasi dei jingle ossessivi, ripetuti all'infinito, e che fanno subito tormentone, come nella vecchia TV degli anni '80 (sia pure con tempi e ritmi completamente diversi, più da trance ipnotica che da televisione). E poi c'è la qualità e la facilità dell'algoritmo nel seguire i tuoi gusti - anche se non sei nemmeno loggato (e questa cosa di poter accedere da non loggati è geniale e molto televisiva come approccio). La qualità ovviamente è una nicchia, ma ci sono canali veramente ben fatti, con contenuti musicali, culturali, educativi, di ottima fattura e piuttosto interessanti, soprattutto per il formato minimale dei contenuti che vengono presentati nei fatidici 50 secondi. Make no mistake, c'è tantissima merda, in percentuale preponderante, ma non è difficile selezionare e mettersi via le cose che ci piacciono, e seguire i profili - ce ne sono parecchi - di persone di grande talento, anche giovanissime. Usato in questo modo, è una sorta di campionario veloce di assaggi, insoddisfacenti, certo, ma in grado i farci scoprire con leggerezza e in poco tempo artisti e personaggi che si possono poi approfondire con altri strumenti. Insomma, c'è del buono, e non poco, se ti piace scoprire nuove cose, ma è anche una droga ossessiva, catchy e appiccicosa, in grado di rincretinirti di micro-template ripetuti all'infinito, come dei mantra o dei rosari da ripetere compulsivamente come le vecchiette il sabato pomeriggio. E vi rimane in testa per condizionamento inconscio come le musichette dei vecchi videogiochi o gli stacchetti del Drive-In di Antonio Ricci, quindi, come al solito e come tutti i servizi gratuiti, è pur sempre un diavolo che ti accarezza perché vuole l'anima, e lo sa fare davvero bene, con le leve più basilari del condizionamento psicologico, ma anche con vette di buona o ottima qualità nell'intrattenimento. A voi la scelta, per me è ormai troppo tardi e mi ha già fritto il cervello.